1 maggio 1945

L'ordine era quello di disarticolare le residue strutture dello Stato italiano e colpire la Resistenza non comunista

Gli schieramenti favorirono la corsa dei partigiani jugoslavi per occupare Trieste e fra gli sloveni e gli operai delle fabbriche in città l'esultanza fu palese

La testimonianza inedita di Luigi Cividin, esponente del Cln, che era assieme a Don Marzari

In quei 40 giorni la città fu segnata da continue manifestazioni nazionalistiche slave, una decisa caccia ai fascisti o a persone anche solo sospettate di essere compromesse con il passato regime e anche ai combattenti dello stesso Cln, passato alla clandestinità, con numerosi processi ed esecuzioni

Settant’anni fa Trieste rimase quaranta giorni nelle mani dei titini